La conquista del potere
Scoppiata nel 1929 la Grande Depressione, che portò al tracollo del marco e
alla crescita della disoccupazione, Hitler seppe sfruttare il malcontento popolare
guadagnando consensi al Partito nazista e assicurandosi l'appoggio dei settori
di destra dell'alta finanza, della grande industria e dell'esercito; con la promessa
di creare una Germania forte, ricca e potente attirò milioni di elettori. Rafforzò le
strutture paramilitari del partito utilizzando le SA di Röhm e le SS, create da
Himmler. Durante i due anni seguenti il partito continuò a crescere, traendo
vantaggio dalla forte disoccupazione, dalla paura del comunismo, dalla
risolutezza di Hitler e dalla debolezza dei suoi rivali politici. Hitler riuscì ad
accreditarsi come l'uomo forte, capace di far uscire il governo dall'immobilismo
e dalle secche dei contrasti tra Parlamento e presidenza della Repubblica. Con
il sostegno dei vertici militari ottenne dal presidente Paul von Hindenburg
l'incarico di cancelliere (30 gennaio 1933). Alla morte di Hindenburg (1934) riunì
nella sua persona anche la carica di presidente, facendo ratificare questo atto
con un plebiscito che gli attribuì il 90% dei consensi. A quel punto il suo
progetto totalitario poté dispiegarsi senza ostacoli.