Elettrone
ed il suo raggio è così piccolo che non si è ancora riusciti a misurarlo; per questo diciamo che è puntiforme. Sappiamo anche che è privo di struttura interna, a differenza del neutrone e del protone, cioè è una particella elementare in quanto non composta da altre più piccole, come per gli adroni. Nelluso comune, lelettrone viene abbreviato con il simbolo e-.
Si identifica come carica elementare (e) la carica
dellelettrone, e la carica di tutte le altre particelle viene riferita a questa.
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energia di legame nucleare
Viene definita energia di legame nucleare E, per nucleone di un certo atomo,
lenergia necessaria a estrarre il nucleone e portarlo a distanza infinita.
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Il neutrone
Il suo raggio è:
quindi molto più grande e pesante (circa 1839 volte) dellelettrone.
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Il nucleo
Il nucleo è la parte centrale dellatomo, dotata di carica elettrica positiva, comprendente la quadi totalità della massa dellatomo. è costituito da nucleoni (protoni e neutroni) uniti grazie alla cosiddetta forza dinterazione forte (o forza di Fermi) che supera la forza di repulsione. Il nucleo di un particolare elemento contiene Z protoni ed N neutroni (quindi la massa atomica A=Z+N nucleoni). Z rappresenta anche la carica elettrica (in unità di cariche elementari); |
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Il protone
La sua massa è:
e il suo raggio é:
quindi molto più grande e pesante (circa 1836 volte) dellelettrone. Infatti negli atomi sono gli elettroni a
girare intorno al nucleo composto di protoni e neutroni.
Ovvero quanto quella dellelettrone, ed è proprio per questo che ogni singolo atomo è normalmente neutro. |
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Quanti
Alla fine del secolo scorso, la luce e ogni altro tipo di radiazione
elettromagnetica venivano considerate come "treni donda continui", infatti
molti fenomeni luminosi (es. diffrazione, rifrazione, interferenza) potevano venire
spiegati in base alle leggi della fisica classica (teoria ondulatoria). Tuttavia, i molti
tentativi condotti per spiegare in base ad essa gli spettri di emissione dei corpi non
risultarono pienamente soddisfacenti, fino a che nel 1900 Max Planck
(1858-1947) non avanzò un ipotesi rivoluzionaria, secondo la quale lenergia
radiante non viene emessa e assorbita in modo continuo, ma per piccolissime quantità
finite (discontinue), dette quanti. E = hn dove h è una costante determinata dallo stesso Planck, chiamata quanto di azione e
vale circa 6,6 |