BERNARDINO TELESIO

Telesio (SB), con l’elaborazione del suo pensiero filosofico, riveste un ruolo ambiguo che ha suscitato impressioni differenti e riflessioni contrastanti da parte dei molti critici che si sono occupati della sua opera. Per alcuni di essi Telesio, inserito storicamente nell’età rinascimentale, è un pensatore proiettato filosoficamente in avanti, ma "più valente a distruggere che a costruire", considerando la sua rigida e minuta critica verso l’Aristotelismo (ST) e la relativa struttura metafisica (D). La parte costruttiva dell’opera telesiana consiste principalmente nell’elaborazione di un modello di fisica naturalistica basato sul rivoluzionario concetto di autonomia della natura dalla sfera metafisica e trascendente (D). La natura viene considerata da Telesio nella sua oggettività, nella quale lo stesso uomo si inserisce in quanto egli stesso è necessariamente natura, perché quest’ultima non rimanda mai ad altro da sé; essa cioè non può essere spiegata se non da sé stessa , perciò, perché risulti comprensibile all’uomo, egli deve assolutamente esserne parte. Questa partecipazione dell’uomo all’interno del modello telesiano si concretizza attraverso la sensibilità, intesa come l’unico strumento che consente di cogliere l’autorivelazione che la natura concede a quella parte di sé che è l’uomo stesso.

In quest’ottica, con l’elaborazione di tale modello filosofico, Telesio compie un’interessante critica che investe tutti i punti della fisica aristotelica, focalizzando la sua attenzione sull’azione divina nella metafisica peripatetica e contrapponendo al modello aristotelico, una nuova forma di divinità che si pone come tramite tra le forze naturali, mantenendo l’ordine e stabilendo i principi di conservazione di tutti gli esseri. Ma la critica telesiana si indirizza anche verso il fondamentale assunto della metafisica aristotelica, il dualismo fra forma e materia (D), nell’intento di operare una restaurazione dell’unità del reale nel suo divenire.

Nella sua azione, però Telesio non riesce ad essere incisivo fino in fondo e a scostarsi definitivamente dai presupposti fondamentali della magia (D) e dell’elemento metafisico che ricompaiono per spiegare l’animazione del reale tramite la contrapposizione tra i principi naturali del caldo e del freddo intesi come forze all’origine del movimento..

Tuttavia a Telesio bisogna riconoscere il grande pregio di aver affermato l’oggettività e l’autonomia del mondo naturale, riconducendo a tale concetto ogni aspetto della realtà e della vita umana, rivoluzionando quindi, anche l’etica (D) e le norme morali che, in relazione all’ordine fisico dell’esistente, si riducono a principi puramente naturali, quali la conservazione dello spirito vitale del mondo, cioè la tendenza di ogni essere a mantenersi tale, intesa come bene supremo e misura del piacere.

In questo senso Telesio è molto importante per il cambiamento d’indirizzo filosofico e per l’apertura all’indagine scientifica, tanto che, il nostro manuale "Protagonisti e testi della filosofia", suggerisce di designare come suo continuatore, Galileo (SB), preferendolo a Bruno (SB) e Campanella che operano recuperando la parte "debole" del suo pensiero: magia (D) e metafisica (D).

Il relatore:
GIULIO BRUGONI