Minoranza: gruppo di persone differenti in ogni società per razza, religione, nazionalità e lingua, che conduce una vita sua propria all'interno di un contesto sociale più ampio. Una minoranza non è necessariamente isolata all'interno della società nazionale e non s'identifica sempre con un gruppo marginale o costretto a segregazione. Essa si costituisce sulla base di legami affettivi e affinità che tendono a differenziarla dal resto della popolazione, indipendentemente dalla contiguità territoriale.
Con l'appellativo "Zingari" sono designate quelle popolazioni
nomadi provenienti dall'est. Correttamente il nome deve essere dato,
come in
passato, alla sola etnia dei Rom ("gli uomini") parlante una
lingua propria (Romesh) della famiglia Indoiraniana. Gli Zingari Rom
conservano
tutt'ora i caratteri antropologici di un tipo fisico particolare del
gruppo europoide: cranio dolicomorfo; faccia lunga e stretta con naso
prominente affilato; occhi scuri leggermente allungati e incavati; bocca
larga con labbra spesse; corporatura longiforme e statura alta; capelli
lunghi, ondulati; pelle di colore bruno scuro.
Chiamati nei paesi Danubiani Tzigani, in Spagna Gitanos, nei paesi
Anglosassoni Gipsies, in Francia Bohéemiens, penetrarono in Europa verso
il secolo X provenienti dalle regioni nord-orientali dell'India; qui
tentarono di stabilirsi nella valle del Danubio ma si scontrarono con
le
genti slave che ne provocarono la dispersione; la maggioranza migrò
verso l'Europa occidentale e settentrionale, una parte restò nella
Penisola Balcanica e gli altri si rifugiarono nei paesi dell'Est. Le
comunità più numerose che mantennero il tradizionale modo di vivere
nomade, si costituirono in Iugoslavia, Romania, Ungheria, Germania,
Italia, Francia e soprattutto Spagna (dove ancora oggi contano il
maggior numero di rappresentanti); piccole unità migrarono anche in
Armenia e in Anatolia.
Nel corso dei secoli si sono fusi con le genti locali dando origine a
gruppi misti sedentari o girovaghi, dediti all'attività di giostrai. I
Rom puri mantengono, però, inalterate le proprie usanze e tradizioni. La
struttura sociale è basata sulle grandi famiglie matrilineari
raggruppate in piccole "tribù" e la stirpe è rigidamente endogamica: chi
si sposa con stranieri viene bandito dal gruppo.
La religione è un miscuglio di credenze animiste, cristiane e buddhiste;
assai accentuata è la superstizione che ha portato a molti tabù e alla
loro ferma convinzione della "veridicità" della chiromanzia; ricco è il
patrimonio di leggende e di favole che si tramandano oralmente nella
loro lingua, anche se conoscono e parlano numerose altre lingue e spesso
frequentano le scuole dei Paesi dove vengono a trovarsi durante il loro
peregrinare. Tipici della loro cultura sono: l'abilità nell'allevare
cavalli, nel lavorare il rame, metalli preziosi, cuoio, nell'eseguire
delicati lavori manuali di precisione, una spiccata e innata sensibilità
musicale, soprattutto nell'uso del violino, tanto che in passato
venivano ricercati quali suonatori per feste e cerimonie, nonché una
notevole attitudine alla danza. Un tempo si spostavano su carri trainati
da cavalli e abitavano in grandi tende poligonali di feltro, oggi usano
roulottes; poiché, a differenza di altri gruppi di nomadi cui vengono
impropriamente accomunati, rifuggono da ogni forma di accattonaggio,
ritenuto lesivo della loro dignità, etica e religiosa. Quando vivono
negli accampamenti portano i tradizionali costumi dai colori sgargianti
impreziositi, soprattutto fra le donne, da un gran numero di monili di
loro produzione
I Rom furono sempre e comunque isolati dagli abitanti locali, il che
accentuò il carattere indipendente e l'unità di stirpe di questo popolo
e ne caratterizzò sempre più il modo di vivere da girovaghi. Nonostante
siano genti pacifiche dallo spiccato senso dell'ospitalità, sono stati
sempre trattati in modo ostile e spesso sono stati vittime di
persecuzioni, la più feroce delle quali è stata perpetrata dai nazisti
che ne sterminarono oltre un milione in Germania e nei paesi occupati.
Venivano accusati di essere degli "spioni"ed erano considerati
responsabili, come gli Ebrei, della morte di Gesù Cristo.
Questo è stato solo l'apice di secoli e secoli di pregiudizi e di
persecuzioni attuate dai Cristiani nei confronti degli Zingari,
considerati molto meno degli animali.
Quando i nazisti salirono al potere, l'Europa contava milioni di
Zingari, di cui 30.000 circa in Germania, dove alcuni conducevano una
vita da nomadi in roulottes mentre altri erano diventati cittadini
ordinari. Da molti anni era stato allestito un "servizio d'informazione
per gli Zingari" tramite il quale venivano controllati assiduamente; la
popolazione tedesca veniva continuamente messa in guardia contro quelle
"genti" poiché appartenenti, dicevano, ad una "razza differente".
Nel 1905 si ha la comparsa di un almanacco contenente informazioni
genealogiche e fotografie di centinaia di Zingari tedeschi.
Nel 1926 in Baviera si votò una legge contro "gli Zingari, i vagabondi,
e i nullafacenti". Uno Zingaro che non aveva un lavoro stabile rischiava
la casa di correzione, una sottospecie di prigione. Ed è proprio da
queste leggi che i Nazisti attinsero di buon grado nel 1933:anche gli
Zingari erano "inferiori" agli ariani, pertanto da eliminare. Tuttavia
non tutti furono perseguitati, lo stesso capo delle SS Himmler asserì
che alcuni fra di loro erano di "razza pura", "cugini degli ariani",
bisognava dunque identificarli e collocarli all'interno di una riserva
fatta apposta per loro. Nonostante tutto la maggior parte furono
deportati: molti inviati nei ghetti assieme agli Ebrei e da lì nei campi
di sterminio. Più di 20.000 Zingari morirono ad Auschwitz, molti bambini
servirono da cavie agli esperimenti scientifici condotti nel lager. Non
tutti furono uccisi all'interno dei campi, in tutta l'Europa dell'Est
divennero ordinarie le esecuzioni di massa nei boschi, fuori dalle
città, spesso se ne incaricavano dei collaboratori locali.
S'ignora il vero numero di Zingari assassinati dai nazisti e i loro
alleati, dovuto all'inattendibilità delle statistiche relative a queste
popolazioni prima e dopo la guerra.
Dopo la guerra né la Germania né gli altri paesi fornirono alcun tipo di
risarcimento ai sopravvissuti come è stato per gli Ebrei.
In un'Europa in cui le tensioni etniche sono ancora molto forti, gli
Zingari continuano ad essere vittime di discriminazioni e violenze.
"Nel maggio 1936, durante i preparativi ai Giochi Olimpici, la polizia
di Berlino arrestò centinaia di Zingari e trasferì intere famiglie con
roulottes, cavalli e quanto possedevano negli accampamenti di Marzhan,
fra una discarica di rifiuti e un cimitero. L'accampamento ben presto fu
circondato di filo spinato: venne creato di fatto un campo di
concentramento nella periferia di Berlino. È da Marzhan e dagli altri
sobborghi di Berlino e delle altre città tedesche che qualche anno più
tardi partirono migliaia di zingari verso i campi di sterminio "
(Saul Friedländer: sopravvissuto, professore di storia della Shoah).
I dirigenti nazisti pensavano che la presenza di questo gruppo nella
società compromettesse tanto il tasso di natalità del popolo tedesco
quanto la salute fisica e morale del "corpo della nazione". Plotoni
della sezione d'assalto irruppero nei luoghi frequentati dagli
omosessuali, come i cafè e anche le case private: erano tormentati dalla
polizia. Questa persecuzione pose fine al movimento di liberalizzazione
che era stata iniziata nei loro confronti. Il governo rinforzò la
legislazione in vigore sanzionando i comportamenti omosessuali, e dopo
il 1933 gli omosessuali furono arrestati e sottomessi a delle regole
sempre più severe.
Il capo SS Himmler creò un ufficio incaricato di schedarli e
perseguitarli. Numerosi membri del partito nazista reclamarono la pena
di morte per "l'attentato ai costumi"a carattere omosessuale. Verso la
fine degli anni '30 la persecuzione s'intensificò e su una popolazione
di omosessuali di 1,5 milioni, circa 100mila furono arrestati sotto
denuncia, fra i quali da 10mila a 15mila finirono la loro vita marcati
da un triangolo rosa nei campi di concentramento. Questo segno di
riconoscimento li esponeva alle brutalità delle SS, ma anche degli altri
prigionieri. Non si conosce il numero preciso, si ipotizza che siano
stati uccisi almeno il 60%. I trattamenti a loro inflitti erano
giustificati dai nazisti nelle loro teorie razziste e per tanto li
sottomettevano addirittura a degli esperimenti pseudo-scientifici,
avendo come progetto la modifica del comportamento sessuale di questo
gruppo.
"nello stesso momento vennero fermati numerosi omosessuali nella nostra
città. Uno fra i primi fu un mio amico, al quale ero legato da quando
avevo 24 anni. Un giorno la Gestapo andò a casa sua e lo portò via. Non
si poteva segnalare la sua scomparsa: rischiavamo di farci arrestare noi
stessi. Era sufficiente conoscerlo per essere sospettati. Dopo il suo
arresto la Gestapo saccheggiò la sua casa, trovarono un'agenda di
indirizzi, tutti quelli che vi figuravano furono arrestati. Anch'io.
Dovemmo comportarci con estrema prudenza con tutti e io fui obbligato a
rompere tutte le mie amicizie. Incontrandoci sulla strada ci ignoravamo,
per non correre dei rischi. Gli omosessuali non potevano incontrarsi più
da nessuna parte."
(testimonianza di un omosessuale tedesco)
Nel 1920 un gruppo di scienziati tedeschi cominciò a raccomandare
l'eliminazione delle "bocche inutili". Designarono anche particolari
categorie di cittadini disabili e colpiti da ritardo mentale. Si inventò
l'espressione "vita indegna di essere vissuta". I nazisti, la cui
ideologia vedeva negli Ebrei e negli Zingari un pericolo esterno per il
"corpo della nazione"tedesca, allo stesso modo vedeva i disabili e altri
individui, che non s'integravano con la popolazione, come pericolo
interno che bisognava isolare e infine eliminare. Giudicati
improduttivi, pertanto un peso per quei membri della società "sani e
produttivi". Dal punto di vista raziale e biologico costituivano
ugualmente una "parte inferiore" al resto della società, le loro
malattie denotavano la predisposizione ad un'inferiorità congenita.
Quindi nell'intento di purificare la società tedesca e mantenere intatta
la razza ariana, i nazisti perseguitarono e imprigionarono migliaia di
cittadini etichettati "asociali" (contro la società).
Questa categoria comprendeva le prostitute, quelle persone senza lavoro
che rifiutassero una proposta d'impiego, individui accusati di essere
stati oggetto di scandalo. La biologia criminale considerava i piccoli
delinquenti inferiori proprio dal punto di vista biologico: di era
arrivati a sterilizzare a forza uomini e donne appartenenti a questa
categoria. Inutile aggiungere che anch'essi entrarono a far parte di
quel gruppo purtroppo numeroso di persone condannate a morte solo per la
colpa di esser nate: unico segno di distinzione un triangolo nero.
[Da: "Dites-le à vos enfants", di Stéphane Bruchfeld e Paul Levine]
Venturini Elisa