Non volendo essere, questa parte, una trattazione propriamente specialistica sullinvaso di Montedoglio, latteggiamento più corretto, nel nostro lavoro di indagine, ci è sembrato quello problematico su dati di fatto.
Largomento è coinvolgente più che interessante, perchè la Diga ha alterato le caratteristiche naturali della Valtiberina, modificando lambiente e il suo ecosistema, ed ha portato come conseguenza immediata e necessaria il riordino fondiario. Anche la dimensione paesaggistica ne è risultata - e ne risulterà - alterata, la dimensione quindi più propriamente affettiva ed estetica del rapporto uomo/ambiente.
Positivo o negativo questo fatto, non è una risposta che compete a noi, anche perchè il giudizio sullesistente è legato ai vantaggi ed agli svantaggi che ognuno può leggervi ed alla propria disposizione danimo.
Il primo punto che intendiamo porre sulla questione ormai annosa è la giustificazione dellinvaso stesso. Ci sono tra i documenti ad esso relativi ampie motivazioni ufficiali, le quali motivazioni però con il tempo non sono più del tutto valide, mutati come sono i bisogni delle zone fruitrici. Ecco quindi la necessità di riprogrammare per altri usi lutilizzo dellinvaso ormai esistente, con conseguenti altre spese per il riadattamento.
I non addetti ai lavori potrebbero chiedersi quale mai tipo di programmazione viene fatta dagli esperti che in un arco relativamente breve di anni (circa 25 anni) ha bisogno di essere ripensata in maniera quasi radicale. Le solite persone poi che al Tevere e alla Diga vanno a pescare e a prendere il sole, usufruendo dellinvaso secondo una dimensione privata ed intimistica, vedendo in un certo senso sconvolto (intendiamo di proposito caricare il termine di una valenza psicologica) il loro ambiente naturale, potrebbero chiedersi se nel riordino fondiario, resosi necessario per una irrigazione razionalizzata, non si è andati forse un potroppo avanti e/o quali progetti di produzione specializzata ci sono dietro lalto e chiaro e moderno risultato della sistemazione territoriale.
Laltra conseguenza dellinvaso di Montedoglio, nel cui ambito del castello si conserva solo il nome a causa dellintervento stesso, è lintervento sugli argini e sul corso del Tevere, che appare di per sè come un fatto positivo, vista la precedente situazione. Ma quale smaltimento dacqua richiedeva un intervento così drastico? Siamo di fronte ad una ulteriore evoluzione del corso del fiume e quindi da una parte la consapevolezza di una svolta storica, dallaltro la curiosità di vedere lesito alla fine dei lavori, spinge le solite persone a rimandare il proprio giudizio oltre il 2000.
A dire il vero, occorre considerare bene anche il secondo punto della questione, lo sviluppo socio-economico, strettamente collegato al primo, e valutare esattamente il rapporto qualità/prezzo. Solo così, in maniera equilibrata e non condizionata da forze esterne, si potrà dare una risposta alla domanda che per ora rimane aperta: la Diga, perchè?