Diario della costruzione di un lavoro multimediale interdisciplinare

Premessa
Alla fine dell’anno scolastico 96/97 vari insegnanti e alunni del Liceo si sono impegnati nella produzione di un ipertesto multimediale in HTML, consistente nella realizzazione di un Web in cui si raccontava l’esperienza didattica "Progetto Tevere" e si presentavano i contenuti della mostra "Il territorio in un paesaggio fluviale", unitamente alle valutazioni didattiche e alle ipotesi di sviluppo che quell’attività avrebbe potuto avere utilizzando la rete Internet.
Questo lavoro ha dato buoni risultati, sia per la qualità del prodotto sia, soprattutto, per l’entusiasmo mostrato da molti degli studenti che vi hanno collaborato. Essi si vedevano impegnati in un’attività diversa, in cui si sentivano protagonisti attivi, un lavoro che valorizzava alcune loro competenze - informatiche, grafiche, musicali ecc. - che spesso la scuola ignora; oltre a ciò la possibilità di impiegare le nuove tecnologie, oggi con poco sforzo alla portata di tutti, era di per sé un fatto intrigante e positivo.

Alcuni spunti di riflessione
La considerazione di quanto sopra indusse alcuni insegnanti ad approfondire la problematica dal punto di vista della loro attività didattica. In particolare potremmo sintetizzare questa riflessione nei seguenti punti:

Un progetto nato in modo quasi empirico
Proprio sulla base di queste istanze ed esperienze è nato il progetto di un ipertesto multimediale da produrre assieme agli studenti della classe IV C, un lavoro a cui hanno partecipato la quasi totalità degli insegnanti e delle discipline curriculari. L’attività è nata in modo piuttosto empirico; essa infatti figura nella programmazione annuale delle singole discipline (vedi programmazione). L’argomento e i singoli contenuti però non sono stati stabiliti con esattezza, soprattutto in conseguenza del fatto che, pur sentendone l’esigenza, la decisione di realizzarla concretamente è stata assunta dopo la presentazione dei programmi annuali. Essa è stata sicuramente stimolata dalla notizia che il nostro Liceo aveva ottenuto un finanziamento per l’acquisto di un laboratorio multimediale, strumento pressoché indispensabile per un’attività di questo tipo.
Questa peculiarità del lavoro da un lato ha rappresentato un limite, perché una programmazione più rigida avrebbe consentito di:

D’altra parte l’assenza di un progetto troppo rigido ha rappresentato un aspetto positivo perché ha contribuito a conferire al lavoro un carattere aperto; ciò ha permesso:

Oggetto e contenuti del lavoro
L’idea iniziale era di studiare i diversi aspetti storici, culturali e artistici determinati nella prima età moderna dall’irruzione della Riforma protestante nei paesi dell’Europa occidentale. Il tema si è progressivamente allargato fino a divenire una sorta di rizoma riferito a diversi aspetti della storia e della cultura europee nei primi due secoli dell’età moderna.
L’ipertesto consiste di pagine Web, circa 50, che riproducono brevi relazioni elaborate dagli studenti - solo corrette dagli insegnanti - allacciate fra loro da parole calde che attivano collegamenti diretti fra le pagine e, soprattutto, collegano definizioni, schede tematiche e schede biografiche - per la maggior parte stilate dagli studenti stessi -; ogni definizione e scheda è dotata dell'elenco dei rimandi a tutte le pagine del lavoro che hanno riferimenti agli argomenti in essa contenuti.
Oltre ai testi, le pagine hanno contenuti iconografici scelti dagli studenti con l’aiuto degli insegnanti e anche alcune elaborazioni grafiche (disegni e animazioni) realizzate dai ragazzi.

Obiettivi e strumenti utilizzati
L’obiettivo principale del lavoro individuato non era tanto quello di produrre grandi approfondimenti sui contenuti presi in esame, quanto portare gli studenti a conseguire una visione più organica e complessiva degli argomenti che sono normalmente oggetto di studio in una quarta liceo Scientifico. Si cercava cioè di evidenziare come le diverse problematiche studiate nelle varie discipline siano riconducibili ad un unico soggetto - la società europea nei primi due secoli dell’età moderna - visto secondo le diverse angolature suggerite dalla letteratura, dalla storia, dalla filosofia, dalla storia dell’arte, e anche dalla riflessione sulla religione e sullo sviluppo e i risultati della conoscenza scientifica. Si trattava in sostanza di piegare, almeno in parte, lo svolgimento dei programmi normalmente svolti ad una prospettiva interdisciplinare.
Occorre dire che in questo si sono evidenziate le prime due opportunità che hanno reso possibile il lavoro:

Collegati all’obiettivo principale restavano attuali tutte le altre finalità individuate nella programmazione annuale (vedi programmazione); a queste si è aggiunta l’opportunità di considerare alcuni aspetti della produzione artistica e della società di Sansepolcro nel contesto storico generale.
Data la natura degli obiettivi, le relazioni, le definizioni e le schede non hanno grandi pretese contenutistiche: le relazioni e le schede tematiche sono delle oneste sintesi degli argomenti trattati prodotte da studenti liceali, in alcuni casi ben riuscite e in altri meno anche perché, come si è detto, l’attività degli insegnanti si è limitata alla correzione formale e lessicale degli elaborati. Del resto non si ritiene che la scuola media superiore debba svolgere attività di ricerca, ma soprattutto fornire conoscenze culturali, strumenti operativi e abilità tecniche da impiegare nel proseguimento degli studi e/o nell’attività lavorativa e nella vita quotidiana.
Gli strumenti utilizzati sono stati essenzialmente i normali libri di testo; diversi argomenti più specialistici sono stati studiati su libri della biblioteca di Istituto e di altre biblioteche locali oppure forniti dagli insegnanti. Quando se ne è avuta la disponibilità, alcune ricerche sono state realizzate sulla "Guida multimediale della civiltà europea" diretta da Umberto Eco. Poiché nel periodo un cui si è svolto il lavoro il nostro Liceo non disponeva di collegamento a Internet, solo un argomento, l’alchimia, è stato studiato con materiali trovati in rete da uno studente. Questa esperienza si è rivelata positiva e sicuramente da riprendere in modo più diffuso con il collegamento alla rete attivato nella scuola.

 

Metodologia didattica

La novità del lavoro ha richiesto anche la ricerca di metodologie nuove nell’insegnamento.
La necessità primaria per l’insegnante era di far coincidere questo lavoro con il normale lavoro scolastico e fare in modo che tutta la classe si coinvolgesse con la singola relazione e "apprendesse" i contenuti della stessa, pur non avendovi partecipato direttamente. Inoltre diventava importante selezionare dal programma degli argomenti nodali e complessi che contenessero ben evidenziate le coordinate di un periodo, operazione necessaria del resto anche per il futuro della scuola. Però bisognava operare in maniera che fossero gli alunni stessi ad evidenziarle nel loro approfondimento.
Siccome l'ipertesto constava in primo luogo di relazioni su determinati argomenti, schede tematiche e definizioni, cioè tipi di elaborati diversi dal consueto, si trattava di individuare una strada facilmente percorribile per gli studenti che, abituati al "tema", trovavano difficoltà a stendere pagine organiche su argomenti diversi:

Pertanto nel corso del lavoro, a seconda dei casi, è stata sperimentata qualche tecnica diversa dalla consueta maniera di progettare e scrivere:

Si precisa che il gruppo era formato in maniera da valorizzare anche gli alunni meno interessati e/o produttivi. In ognuno di questi casi il prodotto finale veniva corretto e ridiscusso, eventualmente riscritto, quindi presentato alla classe mediante l’esposizione orale che diventava una vera e propria interrogazione.

Modalità di esecuzione
Prima fase: lavoro preparatorio e assegnazione delle prime relazioni (le attività descritte in questa fase sono continuate anche durante lo svolgimento della fase successiva)
Inizialmente, nell’ambito dell’insegnamento della Storia, descritto in termini generali il tema da studiare, si è dato incarico ad uno studente di elaborare una "mappa" dei vari contenuti di carattere storico che erano già stati presentati. Questo primo elaborato è stato discusso con gli allievi, corretto e integrato con argomenti relativi alla Filosofia e su questa base sono state affidate le prime relazioni agli alunni singoli o organizzati in gruppi. Contestualmente la mappa veniva sottoposta ai colleghi delle altre discipline perché potessero integrarla inserendo propri argomenti specifici e assegnando a loro volta delle relazioni agli studenti.

Seconda fase: correzione delle relazioni, lettura collettiva, individuazione dei collegamenti, definizione e assegnazione di altri temi e soluzione di problemi organizzativi.
Le relazioni, man mano che venivano prodotte e scritte su supporto magnetico, dovevano essere consegnate all’insegnante interessato per la correzione. Successivamente, corretto il file e ristampato, erano pronte per passare alla fase del "linkaggio". A questo punto si poneva un duplice problema:

Approfittando di un’altra opportunità che si presentava, e cioè che nell’ultima ora del giovedì la classe e la quasi totalità degli insegnanti avevano terminato la loro attività scolastica, tutti si sono mostrati disponibili a trattenersi un’altra ora a scuola. Ciò ha consentito di procedere alla lettura collettiva delle relazioni pronte. Questa attività si è rivelata preziosa per risolvere il problema di cui sopra, e sostanzialmente è stata il momento nevralgico del lavoro anche se va detto subito che essa non sempre si è svolta in modo idilliaco - i ragazzi sono ragazzi, si sa, e la stanchezza pesa a tutti, insegnanti compresi -. Durante queste ore operava quello che abbiamo scherzosamente definito il "cervello collettivo": la lettura delle relazioni e l’ascolto attento dei contenuti stimolavano gli studenti a proporre collegamenti con i propri lavori; i suggerimenti venivano vagliati, e, se accettati, appuntati sui fogli della relazione letta allo scopo di realizzare materialmente il linkaggio durante la successiva fase del montaggio dell’ipertesto. Non nascondiamo che in queste operazioni erano parte attiva anche gli insegnanti i quali, nel caso in cui nessuno studente avesse proposto collegamenti, si facevano promotori dei suggerimenti necessari. Nelle discussioni spesso venivano individuate anche eventuali carenze delle relazioni e se ne proponeva l’integrazione; allo stesso modo potevano venire proposti altri temi utili nell’economia del lavoro. Questo modo di procedere ha conferito all’attività un carattere aperto, e  ha comportato indubbiamente molti vantaggi, primi fra tutti l’arricchimento del lavoro e la partecipazione attiva degli studenti, ma ha evidenziato anche il problema derivante dalla difficoltà di contenere un oggetto che per sua natura tendeva a dilatarsi continuamente.
Altro momento qualificante di questa fase è stato l’aver individuato la necessità di affiancare le relazioni con definizioni, schede tematiche e biografiche. Come già accennato, questi strumenti assolvono alla duplice funzione di:

Data la vastità del lavoro, solo una parte delle relazioni poteva venire analizzata collettivamente durante l’unica ora di compresenza disponibile; si è deciso pertanto di impiegare quell’ora per leggere le relazioni con maggiore valenza interdisciplinare, demandando l’analisi delle altre a momenti ricavati all’interno delle ore delle singole discipline.
La dimensione progressivamente assunta dall’ipertesto poneva anche dei problemi di natura organizzativa. Essenzialmente si trattava di:

Per risolvere questi problemi è stata  assegnata la segreteria dell’attività ad una studentessa che, possedendo un computer, si era dichiarata disponibile per questo lavoro. Il suo incarico – assolto con precisione e puntualità – consisteva nel compilare e tenere aggiornate alcune tabelle realizzate con Word, che consentivano ad un tempo di tenere nota dei contenuti e di ordinarli a seconda delle esigenze di consultazione. (vedi esempi  scheda relazioni scheda definizioni).

Terza fase: definizione dei contenuti della home page, sistemazione delle relazioni nelle categorie stabilite, montaggio, ricerca dell’iconografia.
A questo punto dell’attività l’insieme del lavoro, non ancora montato, aveva l’aspetto di un rizoma che prevedeva una miriade di collegamenti ipertestuali ma di cui bisognava decidere le modalità di navigazione,  e soprattutto i contenuti della home page che necessariamente ogni ipertesto deve prevedere.
Come doveva essere articolata la home? Un banale elenco di titoli magari in ordine alfabetico? Una mappa che evidenziasse tutte le relazioni con i loro collegamenti? Un testo che collegasse le diverse pagine? Una struttura che sintetizzasse i contenuti dell’ipertesto per categorie di appartenenza? Posto il problema si aprì con e fra gli studenti una discussione assai partecipata e proficua, uno dei momenti più significativi dell'attività. Escluse per motivi diversi le prime tre ipotesi, abbiamo concluso che bisognava muoversi per nuclei tematici e stabilire quali concetti potessero efficacemente sintetizzare l’insieme dei contenuti. Con il contributo, ma non per decisione degli insegnanti, si giunse a concordare che i materiali prodotti potevano venire catalogati in quattro argomenti:

Definite queste quattro grandi categorie, divenne piuttosto agevole collocare ogni relazione all’interno di ognuna di esse e anche a questo risultato si arrivò attraverso una discussione assai partecipata specie per quei lavori la cui valenza insisteva o sembrava insistere su più di uno dei gruppi.
Verso la metà del mese di maggio il nuovo laboratorio multimediale era pronto e agibile, e si poteva finalmente passare al montaggio dei materiali pronti, mentre si continuava a perfezionare le ultime relazioni. La fase di montaggio, quindi, era iniziata quando ancora non tutti i materiali erano pronti: mancavano in particolare alcune schede e varie definizioni e occorreva individuare e acquisire tutto l’apparato iconografico. Per evitare il possibile inconveniente di avere dei buchi nel Web è stata elaborata una scheda dell'attività di montaggio, da compilare per ogni relazione, contestualmente all'inserimento della pagina e all'attività di linkaggio della stessa. Le annotazioni avrebbero consentito di individuare tutte le operazioni da compiere per completare la pagina.
In linea di massima durante tutto il lavoro è stato adottato il principio che ogni studente o gruppo fosse responsabile in toto delle relazioni da esso prodotte, dal momento dell’assegnazione a quello del montaggio,  ma si poneva il problema che alcuni ragazzi non possedevano competenze informatiche. Di conseguenza in questa fase è stato importante il discreto spirito di collaborazione che si era prodotto e la organizzazione nella distribuzione del lavoro, invero non sempre efficiente, a seconda delle competenze informatiche dei singoli.
Certamente in questa ultima fase per i ragazzi è stato assai stimolante vedere che il loro lavoro prendeva finalmente corpo, e perciò la loro disponibilità era cresciuta in modo notevole: si interessavano all’aspetto grafico che l’ipertesto doveva assumere, discutevano con una certa vivacità sugli elaborati grafici per la Home, la testata e l’immagine laterale delle pagine prodotti da un loro compagno della sezione A (fra gli alunni della nostra sezione non c’era chi fosse sufficientemente competente alla bisogna); li si vedeva impegnati nel chiedere consigli e nel condurre le ricerche necessarie a trovare un’adeguata iconografia per commentare le loro pagine. Ne sono sintomi evidenti l’assiduità con cui si dedicavano al lavoro di montaggio sacrificando anche momenti tradizionalmente riservati ad attività ludiche, come l’ultimo giorno di scuola, e il fatto che molti di loro, tutti quelli che non avevano impegni diversi, hanno continuato il lavoro anche nei primi giorni di vacanza.

Valutazione dell’esperienza
In conclusione si può rilevare che questo lavoro non privo di difetti, ma impegnativo per tutti quelli che vi hanno partecipato, quantomeno sotto il profilo del coinvolgimento ha ottenuto risultati sicuramente positivi.
Il confronto fra l’attività da svolgere individuata nella programmazione e quella effettivamente svolta è sostanzialmente favorevole, ma ciò è dovuto anche al fatto che, come si è detto, ci si è potuti avvantaggiare di una serie di circostanze fortunate, quali la natura dei programmi di quarta liceo scientifico, un gruppo di insegnanti affiatati e disponibili a collaborare, il numero modesto degli alunni della classe, la possibilità di usufruire di alcune ore aggiuntive di compresenza. Questo concorso di circostanze è difficilmente ripetibile e ciò potrebbe sconsigliare di replicare un’esperienza che in varie occasioni ha corso il rischio di debordare, senza una programmazione più definita dell’attività da svolgere.
Quanto agli obiettivi che ci si era prefissi la valutazione è difficile. Possiamo affermare che sicuramente alcune attitudini, quale quella di lavorare in équipe e quelle riferite alle competenze informatiche, sono state valorizzate e rafforzate, col limite però di non essere state oggetto di analisi e riflessione specifica.
Sul piano tecnico per quanto concerne l’elaborato "relazione" o "scheda", si è notata la difficoltà degli studenti proprio nel lavoro preliminare di lettura, comprensione, organizzazione dei concetti, sintesi; il che presuppone un lavoro a monte di cui la scuola nella sua quotidianità si deve far carico fin dalle prime classi della scuola superiore in maniera più mirata ed esplicita di quanto ora si faccia. Difficile è risultata poi l’organizzazione dei punti e l’esposizione dell’argomento in esame per la difficoltà nell’uso del linguaggio prescritto dal singolo argomento, perché questo presuppone livello critico e capacità di personalizzazione.
Riguardo al possesso dei contenuti possiamo comunque affermare che esso sicuramente non è inferiore a quello medio di una classe di quarta liceo.
Per ciò che riguarda l'obiettivo principale del lavoro, la consapevolezza dell’unità della conoscenza e dell’interdisciplinarità degli argomenti, non sono stati approntati strumenti specifici di rilevamento, quali schede test ecc.,  anche perché si nutrono dubbi sul fatto che questi possano dare una effettiva valutazione in relazione a problematiche assai complesse, difficili se non impossibili da ricondurre all’interno di parametri predefiniti. Si richiederebbe quindi una verifica, o scritta o attraverso lo stesso mezzo tecnico usato per lavorare (ad esempio prendendo in esame i collegamenti indicati dalle definizioni e dalle schede e interrogando gli studenti sul perché dei vari suggerimenti, oppure utilizzando il motore di ricerca interno al Web per verificare se gli studenti sappiano spiegare i risultati ottenuti impostando delle query che combinino più parole chiave. In questo caso occorre tuttavia conservare la consapevolezza di non dover eccedere in tecnicismi). Questo ci sembra l’ambito più interessante in cui muoverci nelle prossime ricerche.
In conclusione, per quanto attiene a questo punto, possiamo dire che sicuramente gli studenti sono stati informati della dell'interdisciplinarità dei contenuti e ne hanno avuto esperienza pratica durante la lettura delle relazioni; quanto si siano effettivamente impossessati del concetto non è possibile stabilirlo e ciò è probabilmente connesso al processo di maturazione di ognuno di essi.
Per questi motivi e sotto questi punti di vista, non si può dire che la nostra esperienza non abbia presentato limiti. Ha aiutato però a mettere a fuoco, al di fuori della normale routine, problemi didattici di grande importanza, viste anche le competenze che, almeno in ambito umanistico, richiedono i nuovi esami di maturità.
Di sicuramente positivo rimane il fatto di aver tentato, con l'ausilio del computer, un possibile metodo volto all’acquisizione della interdisciplinarità del sapere e della complessità dei problemi, e in questo lavoro l'uso della macchina non è stato fine a se stesso, ma eminentemente strumentale.
Se infine vogliamo tentare una sintesi sul significato complessivo di questo lavoro, possiamo dire che, avendone avuta l'opportunità, abbiamo cercato di saggiare in termini pratici ed empirici le possibilità effettive che le nuove tecnologie offrono, sforzandoci di applicare in "corpore vili" riflessioni epistemologiche e dottrine innovative e molto suggestive suggerite dal computer e, soprattutto, dagli ipertesti e dalle reti. Vogliamo però sottolineare che abbiamo operato nella piena consapevolezza del fatto che predisporsi ad un salto qualitativo di questa importanza non deve né può significare abbandonare tutto quanto tradizionalmente fatto e studiato nella scuola. Siamo infatti convinti che il lavoro fatto dalla scuola fino ad oggi non sia un rottame obsoleto e rugginoso da abbandonare al più presto, al contrario esso rappresenta l’imprescindibile patrimonio di base che renderà possibile l’innovazione nel campo della didattica.