UGO FOSCOLO

1778

Nasce a Zante (Zacinto) da un medico veneziano, Andrea Foscolo, e da una donna greca, Diamantina Spathis, primogenito di quattro figli.

1785

Si trasferisce a Spalato dove compie i primi studi nel locale seminario.

1788

Muore il padre: la famiglia si trova in gravi condizioni economiche ed è costretta a dividersi. Ugo, insieme al fratello Giovanni, viene ospitato a Corfù da una zia, mentre la madre si trasferisce a Venezia.

1793

Si riunisce con la famiglia a Venezia, dove completa la sua educazione letteraria, compie i primi esperimenti poetici, entra in contatto con diversi intellettuali già affermati (M. Cesarotti e altri), frequenta il salotto letterario di Isabella Teotochi Albrizzi, con la quale intreccia una storia d’amore, aderisce agli ideali di libertà e uguaglianza della rivoluzione francese.

1797

Scrive e rappresenta la tragedia Tieste, ispirato ad ideali giacobini e al modello alfieriano, che ottiene successo presso gli ambienti borghesi e suscita sospetti nel governo oligarchico veneziano. Sottoposto a controlli polizieschi fugge a Bologna, dove si arruola nel corpo dei Cacciatori a cavallo.

Ritorna a Venezia, poiché è  caduto il governo oligarchico, sostituito da una repubblica democratica.

Con il trattato di Campoformio viene ceduta Venezia all’Austria: inizia il suo esilio e si trasferisce a Milano, dove conosce Parini e Monti.

1798

Si trasferisce a Bologna, dove porta quasi a termine Le ultime lettere di Jacopo Ortis.

1799

Si arruola nella Guardia nazionale francese e partecipa alla battaglia di Trebbia e alla difesa di Genova. Qui scrive l’ode “A Luigia Pallavicini caduta da cavallo”.

1801

Muore suicida il fratello Giovanni. Ritornato a Milano di Antonietta Fagnani Arese, per la quale compone l’ode “All’amica risanata”.

1804-1806

Si reca in Francia dove si unisce all’esercito preparato da Napoleone per l’invasione dell’Inghilterra e dove ha una relazione con una giovane donna inglese, Sophia Hamilton, dalla quale ha una figlia, Floriana, che gli starà accanto negli anni dell’esilio.

1807

Ritorna in Italia e scrive il carme “Dei sepolcri”.

1808

E’ nominato professore di eloquenza all’Università di Pavia, ma dopo pochi mesi la cattedra viene soppressa.

1810

Rompe la sua amicizia con Monti.

1812-1813

Si trasferisce a Firenze dove inizia un’opera poetica, rimasta incompiuta, intitolata “Le Grazie”.

1814

Dopo la morte di Napoleone viene invitato dagli austriaci a dirigere un giornale letterario, ma rifiuta e ancora una volta sceglie l’esilio.

1815-1816

Vive in esilio in Svizzera

1816

Si reca a Londra. In un primo momento collabora con la stampa inglese ed è protetto da alcuni aristocratici, perciò vive in buone condizioni economiche. In un secondo momento le eccessive spese lo riducono in miseria.

1827

Muore nei sobborghi di Londra.